A cura di Vittorio Ruocco, Osservatorio sulla politica estera italiana
Dal 1946 ad oggi, la storia dell’Italia repubblicana ha attraversato, ormai, diversi passaggi istituzionali, ciascuno dei quali ha reso evidente quali esponenti politici fossero titolari di quell’”arte della misura” di cui Platone parla nel suo Politico. Alleanze, consultazioni e appoggi politici, più o meno manifesti, hanno sempre caratterizzato la politica italiana, spesso guadagnandosi il disprezzo di un’opinione pubblica sempre più desiderosa di certezze. La condivisione mediatica di queste elezioni presidenziali – forse tra le più seguite – ha mostrato quanto alla base delle decisioni politiche ci sia semplicemente il dialogo, le cui forme assume di volta in volta significati differenti, spesso ambigui e finanche incomprensibili fuori dalla Penisola. Sono numerosi[1], infatti, gli articoli della stampa estera che descrivono come e perché si elegge il presidente della Repubblica Italiana. Il riflesso di una particolare attenzione di tutti: compagini europee, alleati atlantici e importanti partners commerciali. Questa volta, l’analisi degli scrutini si è spinta oltre la frammentazione partitica nel Paese, considerando gli scenari possibili alla luce anche del contesto internazionale, particolarmente infiammato per l’intensificazione di una tensione tanto recente quanto antica: Stati Uniti e Russia, sostenuti dai propri Paesi alleati e satelliti, su un fronte che non assisteva a quest’escalation da ormai un po’ di decenni. Un’Europa orientale che pian piano si è avvicinata a Bruxelles e a Washington, senza poter abbandonare le proprie radici culturali e storiche che la legano a Mosca. Anche il discorso per il nuovo settennato del XII Presidente della Repubblica Italiana, tenuto il 3 febbraio scorso dinanzi al Parlamento in seduta comune, ha una chiara connotazione internazionale: dal singolare saluto di cortesia al Corpo Diplomatico accreditato fino all’appello da rivolgere ai Paesi alleati per un dialogo di pace; dal riconoscimento dell’ingannevole efficienza dei regimi autoritari fino alla conferma dell’adesione italiana ai principi dell’atlantismo e dell’europeismo. I riferimenti tengono ovviamente considerazione della convinzione statunitense del “ruolo critico dell’Italia, della NATO e dell’Unione Europea nel garantire la sicurezza del continente”[2], soprattutto nell’attuale congiuntura diplomatica tra Russia e il fronte UE/USA sulle manovre militari prossime al confine con l’Ucraina. Non sarà fortuito l’incontro tra l’Incaricato d’Affari statunitense in Italia Thomas Smitham con l’Ambasciatore ucraino a Roma Yaroslav Melnyk, come non lo sarà il successivo colloquio telefonico tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin qualche ora più tardi. La diplomazia, si sa, è l’incrocio di conversazioni e dialoghi di parti diverse, ciascuna interessata a garantire i propri interessi all’ombra dei riflettori. L’Italia sembra essere il giusto terreno di scontro per entrambe le parti: da un lato, infatti, Roma resta l’unica capitale europea a non vedersi accreditato un capo missione statunitense col rango di ambasciatore[3], permettendo lo svolgimento di colloqui certamente più informali; dall’altro, lo Stivale vanta “una consolidata tradizione di rapporti complessi e multiformi con questo grande Paese”[4] – cioè la Russia – caratterizzato da una considerevole importazione di metri cubi di gas, anche nell’attuale fase di inflazione e di aumento dei prezzi dell’energia. Una realtà che non è affatto sfuggita al Presidente Putin che lo ha ricordato nell’incontro con gli imprenditori italiani lo scorso 26 gennaio. È proprio nella Città Eterna che si è realizzato un braccio di ferro diplomatico USA-Russia, invisibile acceleratore delle elezioni presidenziali italiane per una garanzia di stabilità del Paese. Prontamente riportato da Formiche.net[5], nel pieno delle consultazioni tra i più importanti esponenti politici del Paese per l’elezione di una personalità dall’alto profilo alla prima carica dello Stato, il 21 gennaio scorso l’ambasciata statunitense in Italia pubblicava un documento dal titolo “How Russia conducts false flag operations”, nel quale Palazzo Margherita ha citato le manovre russe all’epoca dei disordini in Georgia nel 2008 e dell’”intervento di autodifesa” in Crimea nel 2014. La risposta russa non si è fatta attendere molto. Dal titolo “La “falsa bandiera” degli USA” e pubblicato il 27 gennaio, l’ambasciata russa in Italia ha voluto ricordare i casi in cui gli Stati Uniti hanno adottato condotte controverse per raggiungere taluni obiettivi militari, come, tra le altre, nel caso dell’incidente nel Golfo del Tonchino del 1964 oppure del rapimento di Abu Omar a Milano nel 2003. Il fine comunicativo di questi due documenti, apparentemente inquadrabili in un contesto di semplice conflittualità, risulta non essere lo stesso per entrambe le parti se si considera che il comunicato russo, diversamente da quello statunitense, è stato pubblicato in lingua italiana, probabilmente anche per raggiungere il pubblico italofono, oltre che rispondere alla controparte oltreoceano. Fatti, questi, che riflettono come l’escalation dell’opposizione russo-americana sulla questione ucraina possa inserirsi in un panorama già di per sé incerto a causa dell’importante scadenza elettorale, esponendolo ad influenze non solo politiche ma anche economiche. Il giorno del primo scrutinio, il 24 gennaio, due fatti sono stati riportati dalla stampa italiana. Mentre Piazza Affari scambiava in pesante ribasso[6], il gruppo svizzero MSC e la compagnia tedesca Lufthansa presentavano una manifestazione d’interesse per l’acquisizione della maggioranza della nuova compagnia di bandiera Ita Airways, non senza suscitare qualche reazione avversa[7] [8]. Non solo, anche il settimanale inglese The Economist è entrato a gamba tesa nelle consultazioni partitiche nostrane, schierandosi apertamente contro una possibile elezione di Draghi al Palazzo del Quirinale, così come il celebre The New York Times aveva già riconosciuto che il caos politico intorno al futuro del capo del governo avrebbe potuto spingere l’Italia verso un “pericoloso, se non familiare, precipizio di instabilità”. Articoli e notizie, queste, che hanno inevitabilmente alimentato la caratteristica confusione sociale, economica e politica legata al rinnovo di un mandato, specialmente se è interessata la prima carica dello Stato. Malgrado la sua eccezionalità costituzionale, la rielezione del Presidente Mattarella segna, finalmente, la continuazione di un percorso di stabilità politico-istituzionale, in una cornice internazionale certamente instabile. Che l’Italia avrà un ruolo di mediazione e di influenza non è assolutamente escluso. Il suo ruolo di Paese fondatore dell’Unione Europea e la tradizionale linea politica del compromesso, capisaldi della politica estera italiana, potrebbero permettere, in questa fase, di abbandonare la tradizionale ombra dai riflettori e acquisire maggiore influenza. [1] Per citarne due: CARLO, A. «Explained: The mystery and quirks of Italy’s presidential elections», Euronews, 24 gennaio 2022. Disponibile su: https://www.euronews.com/my-europe/2022/01/24/silvio-berlusconi-and-the-mystery-of-italy-s-presidential-election (consultato il 15/02/2022) e LEALI, G., « Putin serenades Italy Inc. amid Ukraine crisis», Politico, 25 gennaio 2022. Disponibile su: https://www.politico.eu/article/vladimir-putin-russia-italy-business-ukraine-crisis/ (consultato il 21 febbraio 2022) [2] US Mission in Italy, Dichiarazione del Portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price sulla telefonata del Segretario Blinken con il Ministro degli Esteri italiano Di Maio. 19 gennaio 2022, URL: https://it.usembassy.gov/it/dichiarazione-del-portavoce-del-dipartimento-di-stato-ned-price-sulla-telefonata-del-segretario-blinken-con-il-ministro-degli-esteri-italiano-di-maio/ (consultato il 4 febbraio 2022) [3] LICONTI, M., L'Italia aspetta ancora l'ambasciatore Usa, 'non escluso arrivo in primavera', «Adnkronos», 11 gennaio 2022. URL: https://www.adnkronos.com/litalia-aspetta-ancora-lambasciatore-usa-non-escluso-arrivo-in-primavera_7mj4Qs5jzm95vxjC9GvZsB (consultato il 4 febbraio 2022) [4] CIRCOLO DI STUDI DIPLOMATICI (2019), “Le relazioni euro-russe e il ruolo dell’Italia” in Dialoghi Diplomatici, n° 240, 25 febbraio 2019. Disponibile su: https://www.esteri.it/it/ministero/sindacati-e-associazioni/circolo-di-studi-diplomatici-pubblicazioni-2019/ (consultato il 6 febbraio 2022) [5] CARRER, G. Infowar sull’Ucraina a Roma. Scontro diplomatico Usa-Russia, «Formiche.net», 28 gennaio 2022. URL: https://formiche.net/2022/01/scontro-diplomatico-usa-russia-a-roma/ (consultato il 4 febbraio 2022) [6] BORSA ITALIANA, 1 minuto in borsa 24 gennaio 2022 in “Teleborsa”, 24 gennaio 2022. URL: https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/teleborsa/economia/1-minuto-in-borsa-24-gennaio-2022-5_2022-01-24_TLB-VIDEO.html?lang=it (consultato il 4 febbraio 2022) [7] DELLI COLLI, L. Ita, Lufthansa conferma le trattative in corso. Rampelli: «Diventerà una low cost tedesca», «Secolo d’Italia», 25 gennaio 2022. URL: https://www.secoloditalia.it/2022/01/ita-lufthansa-conferma-le-trattative-in-corso-rampelli-diventera-una-low-cost-tedesca/ (consultato il 4 febbraio 2022) [8] Per approfondire gli aspetti positivi di tale operazione, v. CASCETTA E. e MARZANO V., La logica (e la logistica) di un accordo tra Msc, Lufthansa e Ita Airways, «Il Sole 24 Ore», 1° febbraio 2022. URL: https://www.ilsole24ore.com/art/la-logica-e-logistica-un-accordo-msc-lufthansa-e-ita-airways-AEQJ0HBB (consultato il 4 febbraio 2022) |
|