Nel passare dagli anni ’80 agli anni ’90, in particolare dal 1989 al 1992, sono numerosi e di grande risonanza gli eventi che trasformano profondamente lo scenario europeo ed internazionale. Nel 1989 viene abbattuto il muro di Berlino, nel 1991 si dissolve l’Unione Sovietica, le repubbliche baltiche rivendicano la loro indipendenza, gli Stati Uniti attaccano l’Iraq, viene sciolto il Patto di Varsavia. Dopo 70 anni dalla fondazione, il 1992 è quindi il primo anno dopo l’URSS, che era stata uno dei due pilastri della guerra fredda e delle relazioni internazionali basate sul bipolarismo. Questi ed altri eventi connessi sollecitano a volgersi con rinnovato interesse e passione allo studio delle relazioni internazionali, del commercio globale e dei suoi flussi, alla ricerca di spazi e modalità di manifestazione di nuove spinte e tendenze economiche, culturali e politiche. È in quel contesto che un ristretto gruppo di professionisti nel 1992 decise di costituire il Centro Studi Internazionali, quale riferimento per un settore di studio che in Italia certamente non riscuoteva molto interesse; infatti, solo negli anni successivi fioriranno riviste, centri ed enti che si occuperanno di studi e relazioni internazionali.
Il Centro Studi Internazionali si costituisce formalmente e legalmente il 1 luglio 1992 presso la sua prima sede di Via Martucci in Napoli.
Già nel 1992 il CSI avvia dei contatti con l'Ufficio Statistico della Comunità Europea (Eurostat) per la creazione di un centro di documentazione internazionale a Napoli, in particolare per documenti dell'OSCE sullo sviluppo del commercio internazionale. Nel dicembre dello stesso anno esce il primo numero del periodico del Centro, "Studi Internazionali" che verrà poi rifondato nel 2020 con il nome di "CSI Review".
I primi anni sono caratterizzati da intense attività convegnistiche e seminariali con rappresentanze diplomatiche straniere in Italia, in particolare dei Paesi Baltici, tra Napoli e Roma. Nei primi anni del secondo millennio sono diversi gli eventi svolti sui temi dei diritti umani realizzati in collaborazione con enti quali la Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo, l'Istituto Italiano di Scienze Sociali, l'Istituto Italano di Studi Filosofici ed Amnesty International. Diverse pubblicazioni verranno realizzate dal Centro, in particolare tra il 1999 ed il 2006, su temi storici, demografici e delle scienze sociali.
Nel 2003 il Presidente Prof. Antonio Virgili conferirà personalmente a Roma, per la prima volta, il Premio del Centro Studi Internazionali a S.S. il Dalai Lama Tenzin Gyatso, già Premio Nobel per la Pace, per il contributo dato agli ideali di convivenza internazionale pacifica.
Grande attenzione è sempre stata rivolta ai più giovani. Numerose sono le attività svolte presso scuole secondarie di secondo grado per avvicinare gli studenti alle tematiche internazionali. In particolare si ricorda il corso di giornalismo internazionale ed il "Laboratorio di Geopolitica e Scienze Sociali (GeoLab)" attivo ininterrottamente tra il 2004 ed il 2016.
Per le sue attività il Centro Studi Internazionali è stato inserito, nel gennaio del 2006, nell'Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per la ricerca scientifica e tecnologica.
Nel 2016 il Centro entra nel network internazionale Academic Impact dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, iniziativa che mette insieme enti universitari e di ricerca volto alla promozione della tutela ai diritti umani ed allo studio. Nello stesso anno si sottoscrive una partnership con la Lazarus Union ed il Corpo Italiano di San Lazzaro per svolgere, sempre nelle scuole, il progetto "GirlUp" della United Nations Foundation.
Tra il 2019 ed il 2020 il CSI si è rinnovato, durante uno dei periodi più dirompenti per le società di tutto il mondo a causa della pandemia di Coronavirus, con una gestione giovane da parte di dottorandi, giovani professionisti e ricercatori per dare un nuovo slancio alle attività del Centro focalizzando le attività sulla ricerca, l'analisi e la comunicazione. In breve tempo il CSI riprende la usuale vitalità, ciò dimostrato da numerose partnership finalizzate nei primi mesi di rinnovo e da una presenza social diffusa e di qualità. I nuovi collaboratori ed analisti del Centro consentono di partecipare a numerose iniziative che porteranno, ad esempio, alla realizzazione di una discussione con il Economic Forum polacco. Il 30 novembre il Centro Studi Internazionali risulta il primo classificato al Youth Forum Contest del MED2020 per la categoria Business and New Economic Models organizzato dall'ISPI in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il progetto vincitore, fondato sulla food security per la popolazione libanese è stato realizzato in collaborazione con l'ONG libanese Amel Association International.
Il Centro Studi Internazionali si costituisce formalmente e legalmente il 1 luglio 1992 presso la sua prima sede di Via Martucci in Napoli.
Già nel 1992 il CSI avvia dei contatti con l'Ufficio Statistico della Comunità Europea (Eurostat) per la creazione di un centro di documentazione internazionale a Napoli, in particolare per documenti dell'OSCE sullo sviluppo del commercio internazionale. Nel dicembre dello stesso anno esce il primo numero del periodico del Centro, "Studi Internazionali" che verrà poi rifondato nel 2020 con il nome di "CSI Review".
I primi anni sono caratterizzati da intense attività convegnistiche e seminariali con rappresentanze diplomatiche straniere in Italia, in particolare dei Paesi Baltici, tra Napoli e Roma. Nei primi anni del secondo millennio sono diversi gli eventi svolti sui temi dei diritti umani realizzati in collaborazione con enti quali la Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo, l'Istituto Italiano di Scienze Sociali, l'Istituto Italano di Studi Filosofici ed Amnesty International. Diverse pubblicazioni verranno realizzate dal Centro, in particolare tra il 1999 ed il 2006, su temi storici, demografici e delle scienze sociali.
Nel 2003 il Presidente Prof. Antonio Virgili conferirà personalmente a Roma, per la prima volta, il Premio del Centro Studi Internazionali a S.S. il Dalai Lama Tenzin Gyatso, già Premio Nobel per la Pace, per il contributo dato agli ideali di convivenza internazionale pacifica.
Grande attenzione è sempre stata rivolta ai più giovani. Numerose sono le attività svolte presso scuole secondarie di secondo grado per avvicinare gli studenti alle tematiche internazionali. In particolare si ricorda il corso di giornalismo internazionale ed il "Laboratorio di Geopolitica e Scienze Sociali (GeoLab)" attivo ininterrottamente tra il 2004 ed il 2016.
Per le sue attività il Centro Studi Internazionali è stato inserito, nel gennaio del 2006, nell'Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per la ricerca scientifica e tecnologica.
Nel 2016 il Centro entra nel network internazionale Academic Impact dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, iniziativa che mette insieme enti universitari e di ricerca volto alla promozione della tutela ai diritti umani ed allo studio. Nello stesso anno si sottoscrive una partnership con la Lazarus Union ed il Corpo Italiano di San Lazzaro per svolgere, sempre nelle scuole, il progetto "GirlUp" della United Nations Foundation.
Tra il 2019 ed il 2020 il CSI si è rinnovato, durante uno dei periodi più dirompenti per le società di tutto il mondo a causa della pandemia di Coronavirus, con una gestione giovane da parte di dottorandi, giovani professionisti e ricercatori per dare un nuovo slancio alle attività del Centro focalizzando le attività sulla ricerca, l'analisi e la comunicazione. In breve tempo il CSI riprende la usuale vitalità, ciò dimostrato da numerose partnership finalizzate nei primi mesi di rinnovo e da una presenza social diffusa e di qualità. I nuovi collaboratori ed analisti del Centro consentono di partecipare a numerose iniziative che porteranno, ad esempio, alla realizzazione di una discussione con il Economic Forum polacco. Il 30 novembre il Centro Studi Internazionali risulta il primo classificato al Youth Forum Contest del MED2020 per la categoria Business and New Economic Models organizzato dall'ISPI in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il progetto vincitore, fondato sulla food security per la popolazione libanese è stato realizzato in collaborazione con l'ONG libanese Amel Association International.